mercoledì 12 marzo 2008

GIORNO 38: brain at work..MADDECHE?!

ore 16:07 postazione: ANSA

Come perdere tempo?
Semplice, basta "abboccare" al fiume di mail che si ricevono.
Il 7 marzo il Blus di Roma mi scrive:

BRAIN AT WORK, il grande appuntamento di incontro fra le più importanti
aziende del panorama italiano ed internazionale con gli studenti e laureati
degli atenei romani e del centro sud, torna puntuale il 12 marzo 2008 dalle ore
9.00 alle 18.30, presso il Centro Congressi Frentani, Via dei Frentani 4,
Roma.


E secondo voi qual è il primo pensiero di una stagista che, casualmente, proprio quel giorno si ritrova una mattinata libera?
Semplice: ANDIAMO!
La sveglia che continua a far capricci perlomeno mi risparmia l'alzataccia.

Ore 10:50 giungo sul posto. Mi metto in fila.
Aspetto dieci minuti, non di più, giusto il tempo di rileggere i miei articoli usciti oggi sul C.L. ( tutti e due in prima pagina n.d.r.).
All'entrata tanto di guardie con pistola di ordinanza (per la serie: Vedete un po' cosa volete fare qui dentro), e una reception con signorine in tiro bramose di ripetere per la cinquecentomillesima volta la formula d'accoglienza. Condito il tutto da un guardaroba in cui lasciare cappotti ed oggetti personali.
Perchè si tratta di una cosa seria ragazzi!
Con tanto di borsa rossa in tela con il simpatico logo manga della http://www.brainatwork.it/ (che poi se stiamo in Italia, e le aziende citate sono per la maggior parte nazionali, spiegatemi voi il bisogno dell'esotismo...fa chic, lo so, però che tristezza!) e, dulcis in fundo, anche una mappa per orientarsi.
Ragaaazzi!!!! E' una cosa seria, lo volete capire o no?

Sala rossa, sala verde, sala blu, sala arancione.
Quattro sono le possibilità.
Ci si orienta con i colori (DOMANDA: e i daltonici come fanno? Discriminati anche qui? bah!)
Scorro velocemente i nomi delle aziende che ci sono in ogni sala, ad occhio e croce ci saranno 50 stand, urge una selezione.
Il mio sguardo si focalizza su un solo nome: BUSINESS SCHOOL IL SOLE 24 ORE.
"Ottimo vado qui".
Controllo in che sala, pardon colore, si trova questo stand: SALA VERDE.
Perfetto!

Mi guardo intorno e la "segnaletica" indirizza solo alla Sala Rossa e a quella Blu.
Mentre cerco di orientarmi vado a sbattere proprio contro un omone dello staff (e non ce l'ha scritto in fronte, bensì sulla maglietta).
Colgo subito la palla in balzo.
"Scusi cerco la Sala Blu, sa dirmi dov'é?" - gli chiedo.
"Io vengo proprio da lì" - risponde.
"Bene" - penso io.
"Il problema è che non mi ricordo da dove vengo..." - continua lui.
"Annamo bene" - dico dentro di me.
"Comunque - continua lui - qui ci sono la Sala Rossa e la Sala Blu, quindi la Sala Verde starà al piano di sotto".
Perspicace l'amico (e pure io...) , lo ringrazio e mi dirigo verso le scale.
Scendo giù e c'è solo la sala arancione.
"Presumo" che quella verde sarà posizionata all'interno, così mi immetto nella massa.
A suon di spintoni e gomitate percorro dieci metri,
e mi imbatto nel primo stand che, magari, può fare al caso mio: MAGIC TV.

E' qui che inauguro la mia formuletta: "Buongiorno, io sono laureata in Scienze Umanistiche, sto facendo il mio secondo stage all'Ansa e tra poco prendo il tesserino da pubblicista, vi interessa il mio profilo?"
"Al momento cerchiamo solo esperti di marketing o di economia, comunque mi lasci il suo curriculum, lo visioneremo con calma" - mi dice la tizia.
"Non ce l'ho ora il curriculum, magari glielo mando per mail, va bene?" - chiedo io.
"Certo - fa lei scrutandomi in malo modo - questo è il nostro indirizzo mail".
Fuori uno.

La folla mi sbatte nello stand di LAVORARE, periodico che fornisce le offerte di lavoro della capitale e provincia.
"Io sono una quasi giornalista, posso interessarvi?" - domando
"No noi non cerchiamo personale, e non ci servono giornalisti" - mi rispondono
"Ah allora scusate!" - dico io.
INCISO: Ma che cazzo ci state a fare qua?

Ecco finalmente la tanto sospirata Sala Verde, e con essa l'unico stand da me cercato.
Il BUSINESS SCHOOL IL SOLE 24 ORE è in pole position, il primo che si incontra venendo dalla Sala Arancione, di fronte a esso solo il bar.
"Io sono laureata in Scienze Umanistiche, sto facendo uno stage all'Ansa e tra poco prendo il tesserino da pubblicista, immagino che siate più interessati a curriculum specializzati in campo economico, ma ci sarebbe anche un posto per me?"
"Ma quale ambito economico! Noi siamo interessati a profili come il suo, che devono colmare le carenze in campo economico! Abbiamo un'ampia scelta di master che possono fare proprio al caso suo!" - e così dicendo mi riempie di opuscoli: media relations, marketing management, marketing, comunicazione e nuove tecnologie, human resurces, Internazionalizzazione d'Impresa... tutti master che, secondo la tizia, farebbero proprio al caso mio.
"Ma sono previste anche delle borse di studio, eventualmente?" - mi azzardo a domandare.
"Certamente, ma sono tantissime le richieste, inizia a metterti in fila, così hai più opportunità" - mi consiglia lei, perchè si vede, "è proprio un'amica"... .
"In compenso però possiamo darti il giornale gratis oggi" - e me lo dice come per tirarmi su.
"Ah grazie molto gentile" - rispondo io. ( Che poi cosa ci faccio io con una copia del Sole 24 Ore proprio non lo so, visto che di familiare questo giornale ha solo il colore della carta!)

Così mi carico anche il peso della busta "gentilmente" concessami dal giornale di Confindustria e proseguo nel mio tour.
"Oh guarda cosa c'è qui, lo stand del COMUNE DI ROMA SPORTELLO TIROCINI. Caspita questo è buono - penso - molte mie amiche hanno ottenuto stage importanti tramite loro, andiamo un po' a sentire che dicono". E così mi avvicino.
Mi accoglie una signora di mezzetà, che ha l'impressione di sapere la sua.
"Buongiorno e bla bla bla, laureata in Scienze Umanistiche bla, bla, bla, Ansa bla, bla, bla, tesserino bla, bla, bla, cerco opportunità nel mondo del giornalismo".
"Ma signorina è un mondo chiuso" - sentenzia.
"Questo lo sapevo già" - dico io.
"Noi fino a due anni fa avevamo contatti con La Repubblica e con l'Unità, ma ora non più, perchè si sono messi avanti i sindacati, e dicono che siete troppi" - mi spiega.
"Ah vabbe' (ALTRO INCISO: ma i sindacati i cazzi loro no?) allora ci sarebbero opportunità come Ufficio Stampa?" - gioco la mia seconda chance.
"Ma anche lì è difficilissimo, perchè siete troppi. Del resto tutti vogliono fare l'ufficio stampa di qualcosa" - ribatte lei.
"E vabbe' se ne è convinta... Grazie lo stesso" - e mi giro per andarmene via.
"Arrivederci signorina, ma ci venga a trovare!" - mi dice lei, come formula di saluto.
E per far che? Per portarti il caffé? Hai appena sentenziato che resterò disoccupata a vita! Cretina.

Due passi e leggo il poster dello stand che è di fronte: ELIS ICT ACADEMY, VASTA GAMMA DI CORSI DI PERFEZIONALMENTO , ANCHE GRATUITI"
Corazzata di borsa rossa con logo http://www.brainatwork.it/, con la busta del Sole 24 Ore, e con tanto di scongiuri dell'addetta del Comune di Roma allo sportello Tirocini, mi metto in fila per sentire cosa hanno da dirmi pure questi.
Arriva il mio turno, ripeto la mia formula di presentazione e lui, per la prima volta un ragazzo in giacca e cravatta, sospira dicendomi:
"Purtroppo per il tuo profilo non c'è un granchè, ti possiamo offrire solo questo master, 4 mesi in aula e 2 mesi di tirocinio, costa un pochino a dire il vero, però è qualificante, dai un'occhiata al nostro sito"
E certo, non c'ho nient'altro da fa!
"Sicuramente non mancherò! Arrivederci", e ridistribuisco tra le braccia i pesi di tanta carta, direzione scale.

La Sala Verde m'ha stufato, vediamo che aria tira ai piani alti.
Entro nella Sala Rossa e, non so bene in che modo, mi ritrovo in quella Blu.
Mah! TU CHIAMALI SE VUOI... I SEGRETI DELLA BRAINATWORK!
Se lo incontro di nuovo credo che consolerò il tipo sperduto dello staff.
"Non è colpa tua!" - gli dirò.

C'è anche la PHANTENE che cerca personale per la sua campagna pubblicitaria,
ma qui "passo", non gli concedo possibilità, io i capelli lucenti come fanno vedere in televisione non ce li ho, quindi non perdo tempo.
Sto diventando pure saggia, caspita!

C'è un folto numero di giovani accalcati in un punto, alzo gli occhi e subito comprendo: si tratta dello stand dell'IBM.
Decido di tentare il tutto per tutto e mi accodo alla massa.
Arriva il mio turno, chiudo gli occhi e recito la cantilena della mia giornata (la prossima volta mi porto una sedia così ci salgo su, mi metto in posa e recito "Sono laureata in Scienze Umanistiche bla bla bla", e vediamo se almeno qualcuno mi batte le mani a fine interpretazione!) .
La donna davanti a me sorride, sembra simpatica.
Mi dice che al momento il settore delle Risorse Umane è al completo, ma mi esorta a mandargli lo stesso il curriculum: "Magari più in là ci serve" - aggiunge, e mi invita a prendere uno strano aggeggio.
Ignoro completamente di cosa si tratti, ma sono contenta: la mia interpretazione ha fatto breccia nel cuore di questa signora, che mi ha premiato! E' la prima volta da questa mattina, esulto.
Più in là capirò che non si tratta di nulla di fantascientifico, semplicemente di un contenitore di plastica contenente "pastiglie alla menta".
Ma è il gesto quello che conta, giusto?

Sto per andarmene ma mi soffermo ad osservare la ragazza posizionata alla mia sinistra. L'avevo notata già da qualche minuto, perchè era da tanto che parlava con la tizia IBM, chissà cosa avesse da chiedere di tanto importante!
Anche lei comunque era giunta quasi al termine del colloquio. L'addetta IBM (in evidente stato di disperazione) tenta di porgerle la mano per congedarla nella maniera più educata, lei risponde al gesto ed esclama: "Ma scusi, questa è un'azienda di informatica?".
La donna resta di stucco, se avesse avuto tra le mani una corda sono sicura che l'avrebbe usata, se contro la sua interlocutrice o contro se stessa beh, questo resta un dilemma!
Io sono interdetta e penso: basta, per oggi ne ho sentite fin troppe!

Così prendo la saggia decisione, la prima della giornata, di togliere il disturbo.
Nel corridoio, antestante all'uscita, tra i tanti, c'è una postazione della PRINGLES.
Mi guardo attorno e mi accordo che è sguarnita.
"Chissà - penso - magari alla promoter è scappata la pipì!"
Adocchio subito i gadget, nella fattispecie piccoli pacchetti di patatine (senza il classico cartone tondo, bensì in busta di plastica, come la più anonima tra le Crick Croc...).
Un'ultima occhiata intorno a me, bene non mi vede nessuno e così, in due secondi, la mia mano assume dimensioni stratosferiche, riuscendo ad agganciare quattro bustine.
Non chiamatemi approfittatrice eh?
Oh! del resto devo averlo pure io un piccolo tornaconto no?
E' più di un'ora che qui dentro mi prendono per culo tutti, a destra e a sinistra,
i verdi, i rossi, i blu e pure gli arancioni!
Avrò pure il diritto a una misera indennità morale, o sbaglio?



frase del giorno: MA LA IBM E' UN'AZIENDA INFORMATICA? O_O

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima esperienza per te, molto formativa complimenti.

Stai iniziando ad imparare come è fatto il mondo di fuori.

:-)

Un abbraccio

Contemporary Visions of Art ha detto...

...praticamente come fare un corso di nuoto nel Mar Morto!!!
Detesto queste situazioni e ti stringo la mano per la caparbirtà.
I Kamikaze non c'erano?