mercoledì 5 marzo 2008

GIORNO 33: marzo pazzerello,esce il sole e apri l'ombrello...


ore 17:17 postazione: ANSA


Totale apatia oggi.
Sapete, di quelle giornate uggiose, che da sole confermano la filastrocca che ti insegnano a otto anni: Marzo pazzerello, esce il sole e apri l'ombrello.
Perchè poi io lo dico sempre, alle elementari si capisce tutto della vita.

Il cielo è terso, ogni tanto si abbandona a una pioggiarellina tanto inutile quanto fastidiosa.
Sì perchè dovete sapere che a Roma bastano due gocce (contate) d'acqua, per creare il panico: strade allagate, traffico in tilt, mezzi incolonnati per ore.
Oggi a pagarne le conseguenze sono stati quelli che, per errore o per sfortuna, si sono trovati a passare sull'Ostiense.
E non lo so grazie a fonti ANSA, molto di più, ho un testimone oculare: una cinquantenne a cui stamani questo simpatico scherzetto è costato due ore di ritardo al lavoro. Ed a me l'ingrato compito di consolarla durante tutto il tragitto dell'810 da Malatesta a Piazza Venezia.

Credo che il tempo influisca molto sull'animo degli italiani,
qui ad esempio c'è ben poco da fare oggi,
ma se l'Ansa non lavora significa che anche gli italiani vanno a rilento oggi.
Pochi comunicati stampa,
qualche indiscrezione sull'elezioni,
i primi verdetti delle autopsie sui corpi del fratellini di Gravina di Puglia,
nulla o quasi di cronaca nera.
E' che anche gli assassini sono lunatici, secondo me, e quando il tempo è brutto perdono il gusto di uccidere.
Mal per noi pochi, meglio per noi tutti.

Io nel mio piccolo ne approfitto per portarmi avanti su un pezzo che uscirà martedì prossimo sul giornale. Un'intervista incrociata a due giocatori, stile LE IENE tanto per intenderci!

Stamattina quasi correndo stavo arrivando al corriere.
Del resto avevo solo cinquanta minuti di ritardo.
Oltrepassato il cancello mi trovo a tu per tu con il direttore, che insieme ad un amico stava andando a prendere un caffe (il secondo della giornata).
Io saluto sorridendo.
Lui allarga le braccia ed esclama: "Eccola la giornalista più grande!"
Io mantengo il sorriso, cercando di accentuarlo il più possibile.
L'amico mi osserva compiaciuto.
Il direttore continua: "Perchè devi sapere che lei, quando scrive, punge. Sempre!"
Al che il volto dell'amico si distende e mi dice: "Brava, una buona giornalista deve sempre pungere!"
Io mantengo il sorriso, ormai ebete, li ringrazio, mi congedo da loro e riprendo la mia corsa.
Del resto ho solo cinquanta minuti di ritardo....

Ma che bello però!



frase del giorno: MA TU SEI UN BAMBACIONE?

Nessun commento: