lunedì 28 aprile 2008

GIORNO 64: capolinea. L'alba di un nuovo giorno?



ore 15:13 postazione: ANSA

Sono in anticipo sui tempi di scrittura,
ma oggi ne ho di carne da mettere sulla brace, quindi tanto vale iniziare.

E' ufficialmente il mio ultimo giorno qui,
e mi fa strano, tremendamente strano.
Il vortice di energia vitale ha perso la sua intesità e forza d'imporsi,
i suoi ultimi tentativi di risucchio sono svaniti con il weekend,
con il mare,
con quei granelli di sabbia sottili sottili,
con quell'acqua di un azzurro mai visto prima.
Ma anche con quel vento, le sue folate,
che di tanto in tanto provocavano dei brividi di freddo,
quasi ti volessero riportare sulla terraferma,
a dire: "Siamo ancora al 25 Aprile, ce ne vuole per l'estate, non ti illudere".

Esatto non ti illudere,
ma chi si illude più del resto?
No, non io.

Alle ore 13:25 nella redazione quasi completamente vuota fa il suo ingresso un ragazzo.
Un caschetto un po' spettinato,
maglioncino scozzese di lana leggera (lui sì che ha capito come funzionano le stagioni)
camicia celestina sotto,
pantaloni casual, bianchi, e scarpe..boh, non le ho viste.

Lo accompagna la caporedattrice
"Lui è il nuovo stagista" dice lei, e lui si presenta.
Non ricordo neanche il suo nome
(anzi si chiama Gabriele, lo ha ripetuto proprio in questo momento ad A. appena arrivata).
So solo che si tratta del suo primo stage,
che studia alla LUMSA e che potrà venire qua
solo riuscendo a coinciliare gli orari delle lezioni.

Il suo biglietto da visita è questo, più o meno.
Devo ammettere che mi sta antipatico,
ci siamo stretti la mano, nulla più,
eppure non mi ha fatto una bella impressione.
Boh, sarà che dall'aspetto incarna in pieno il figlio di papà,
all'università solo per hobby,
tanto la carriera, lui, già ce l'ha assicurata.
Magari proprio qui dentro, chi lo sa.

Quel che vedo è che, poco fa,
ha inviato in hold la sua prima notizia,
G. ha impiegato più di mezzora a sistemarla
(al mio lancio d'esordio invece ricordo che intervenne solo sul titolo).

Questo si chiama ROSICARE Romina mia, possibile che non te ne rendi conto?
Continua a ripetermi il mio grillo parlante,
esortandomi a interloquire, ad avvicinarmi,
ad aiutarlo
"Puoi scambiarti qualche informazione con Romina, che ti dirà chi è buono e chi è cattivo " , gli ha appena detto G.
Ma io faccio orecchie da mercante,
non ne ho voglia, che ci posso fare?

Sono più di tre settimane che sto qui sola come un cane,
da quando è andata via Maura la situazione per me è degenerata,
e di giorno in giorno ho assunto sempre più i connotati dell'invisibilità.
Non poteva venire prima questo qui?
Non poteva iniziare lo stage quindici giorni fa?
Ci saremmo fatti compagnia,
gli avrei dato dei suggerimenti,
gli avrei svelato i pettegolezzi che circolano su queste quattro mura,
lo avrei sottoposto a una sorta di rito di iniziazione insomma.

E invece no,
io lasciata alla mercè di me stessa in questo ultimo mese,
ed ora arriva lui,
bello e spavaldo,
ed io dovrei lasciargli il timone,
e istruirlo, in un solo giorno.

E l'hanno messo dall'altra parte della stanza,
mentre c'era un pc libero vicino a me...
non sono io asociale,
è lui capitato il giorno sbagliato nella postazione sbagliata.
Comunque ho appena visto le sue scarpe:
ultimo modello delle Nike, bianche e argento,
calzini blu abbinati col maglioncino,
altro che mocassino tipo figlio di papà.

Mi sto addolcendo poco a poco,
magari tra un po' lo invito a prendere un caffè,
del resto non è mica colpa sua questa situazione.
Stagista che finisce stagista che arriva,
questa è la regola,
e non l'abbiamo decisa nè io nè lui.

Ci speravo di rimanere qui dentro?
Aspiravo a un contratto di collaborazione, seppur a 500 euro al mese?
Inutile che mi prenda in giro da sola.
La risposta è sì, sì.

Solo che ho visto quali sono i meccanismi che fanno muovere questa macchina,
ed io non sono pronta.
E' così.

E non parlo solo del calcio in culo,
di quella raccomandazione che se non ce l'hai avoja a scrive, non ci sarà mai posto per te.
No, non è solo questo,
e devo avere la lucidità di riconoscerlo.
Questa redazione è composta da tutti GIORNALISTI dai 40anni in su,
e non è un caso se sono i veterani a farla da padrone,
e non le giovani leve.
Loro hanno una parolina in più rispetto a noi: esperienza.
Ed è proprio quella che a me manca.
Che poi è vero che io sto al giornale da oltre diciotto mesi,
che ho già fatto uno stage qui dentro, l'anno scorso,
che sono laureata e a settembre inizierò il dottorato.
Tutto vero.
Ma altrettanto vero è che non ho le basi giuridiche e politiche
per fare questo mestiere.
So a grandi linee come si forma il Parlamento,
non riesco ad associare il nome di un politico al suo partito
(e il continuo cambiare sponda di questi signori non aiuta a far chiarezza nella mia mente),
conosco la realtà dell'Afghanistan solo grazie a qualche reportage sull'Europeo,
o dagli affreschi che vengono fuori dal Cacciatore degli Aquiloni.

A cosa aspiro?
A un posto fisso all'Ansa!
No cara Romina

"Hai bisogno di esperienza, la farai, però partendo dal gradino più piccolo, che non è quello dell'Ansa. Lì non ci si arriva con una tesi sugli sms" : è quanto mi scrisse, un anno fa, un ex collega da me molto stimato.
A 365 giorni di distanza le sue parole continuano ad essere estremamente vere, attuali.
Ma forse non sono loro ad avere questo potere,
semplicemente sono io che sono ricaduta per l'ennesima volta nella stessa trappola,
malgrado gli ammonimenti ricevuti,
malgrado i vani tentativi di varie persone ad aprirmi gli occhi.

Ma nessun rammarico,
basta con questo tono sconfitto.
Se c'è un difetto che ho, è l'ambizione,
vale a dire la mia pretesa di arrivare subito, su una scrivania che conta,
con un contratto pesante,
pretendendo un cognome che evoca altro,
e che in realtà, finora, non rievoca proprio nulla a me familiare.
Ed è dettata dall'ambizione la mia frustazione in questo momento,
dalla consapevolezza di valere qualcosa in questo mondo,
ma nel non riuscire ad esprimerlo,
anzi, ad IMPRIMERLO da qualche parte.

Eppure mi è servita questa esperienza,
lo so che mi ha formato e mi ha fatto vedere le cose da una prospettiva diversa.
Ora non resta che applicare gli insegnamenti ricevuti qui dentro,
da un'altra parte però,
in una redazione più piccola,
sicuramente più ridimensionata,
ma altrettanto importante per la mia crescita.

Ragazzi non cercate di venire dietro ai miei pensieri,
è inutile.
Sono nel ben mezzo di un flusso di coscienza,
e anche se le virgole continuo a metterle (a differenza di Ann!!!!!)
i pensieri sono sconnessi tra loro.
Riportati nudi e crudi qui,
nell'istante stesso in cui mi si manifestano,
e senza alcun tentativo di sistematizzazione.

Ed è tantissimo,
urca quanto ho scritto!
Ma tanto è l'ultima volta
che vi stresso con i miei pensieri-lamenti.
Lo stage finisce,
va a riposo anche il diario della stagista.

Magari chissà,
tra qualche tempo troverò il modo per intervenire di nuovo su questo spazio,
d'altronde sono in attesa di varie risposte,
devo solo - una volta tanto - fare un respiro, rilassarmi e aspettare,
finendola con questa mia folle corsa.
Ed allora sì,
appuntamento non ancora meglio identificato,
appena si saranno definiti i contorni della mia nuova avventura,
che sia una redazione, ugualmente ambiziosa, ma circoscritta all'ambito locale,
oppure l'altra, più ridotta, che mi sta facendo da mamma,
o ancora qualcosa apparentemente più distante dai miei interessi,
ma ugualmente stimolante,
o infine quel salto nel vuoto alla ricerca del connubio tra parole e numeri
beh...cari miei, ai posteri la sentenza.





Io, al momento, mi allontano,con un sorriso.

Vado a prendere un gelato,

alla mia gelateria preferita vicino al Phanteon,

in compagnia di una amicale-fraterna persona.

A lei il compito - quotidiano - di assistermi,

e a me il compito - altrettanto quotidiano - di assisterla.

Ma ci capiamo, o sì che ci capiamo! Un bel gelato, granita, quello che sia, e passa tutto! :-D

E infine un saluto,

ai miei pochi, ma affezionati, lettori.

Questo blog è nato per non essere pubblicizzato, volontariamente, del resto perchè mai leggere ogni giorno le pippe mentali di una non meglio nota "Stagista", che scrive dalla sua postazione: ANSA?

Voi l'avete fatto, e vi ringrazio, rimandandomi al mio blog per eccellenza, quello ufficiale:

http://rominavin83.spaces.live.com/

per eventuali scoop. Per una giornalista, del resto, le notizie non mancano mai.

ore 18:22. la stagista Romina abbandona la sua postazione...ANSA

frase del giorno: LUI E' GABRIELE, IL NUOVO STAGISTA. BENVENUTO!


giovedì 24 aprile 2008

GIORNO 63: energia energia energia

ore 18: 10 postazione: ANSA

Ho una grinta pazzesca in questo momento.
Ho voglia di alzare il mondo intero, lo solleverei con le mie braccia e lo ribalterei, così i cattivi diventerebbero buoni, ma soprattutto i poveri diverrebbero ricchi (e viceversa).

Oggi finalmente ho avuto la prima risposta che attendevo da due settimane, un progetto che prendeva sempre più piede in me con il trascorrere dei giorni, ma di cui tacevo per scaramanzia, anche se mi è costato tanto, tantissimo, tenermi tutto dentro.
Ma ero pessimista, e pensavo che non ce l’avrei fatta ad affrontare coloro che mi chiedevano il verdetto, in caso di risposta negativa.
Così ho indugiato, ed ora posso dirlo, urlarlo, liberamente, a tutti. Solo una parola:

LONDRA

Ma non le mie solite toccate e fuga, visite più o meno celeri ad amici che risiedono nei luoghi più sperduti del mondo.
Vado lì e già ho individuati tempo e spazio,
vale a dire luogo di accoglienza e durata di permanenza:

Fifth Floor
Minerva House
26-27 Hatton Garden
London EC1N 8BR


detto in altri termini:

la sede dell’ANSA di Londra

Da gennaio ad aprile 2009.
La mia richiesta è già stata inoltrata, ed accettata.
Serve solo un piccolo colloquio, prima della partenza, con un giornalista degli Esteri, per verificare il mio grado di conoscimento della lingua, ma ho 6 mesi per mettermi a studiare – seriamente – l’inglese, e ancor di più a parlarlo, come si deve.
Ora viene il tasto dolente:
il tipo di impiego.
Sì ragazzi, è superfluo che lo ricordi, perché tanto torna sempre, inesorabile, la parolina magica:
STAGE

Il mio terzo stage all’Ansa
e ciò significa ancora niente soldi e nessuna certezza futura.
Ne sono perfettamente consapevole,
ma non demordo, perché il mio progetto è più ampio.

Ho deciso infatti che, da domani, inizierò a prepararmi per il dottorato in Linguistica.
A dire il vero dopo la laurea avevo abbandonato questa idea, perché la vedevo inconcludente.
Qualche settimana fa però ho iniziato a lavorare a un progetto per la messa on line ex novo del Dizionario di De Mauro,
la mia mansione è quella di correggere dei file Xml autogenerati,
e più vado avanti più questo lavoro mi appassiona.

Non c’è niente da fare, io impazzisco quando si mettono numeri e parole sullo stesso piano,
e il tentativo di automatizzare il linguaggio mi affascina.
Non fraintendiamo: so che non sarà mai possibile.
Il fatto è che la linguistica computazionale sta facendo passi da gigante e, sebbene in Italia non sia ancora molto sviluppata (del resto non possiamo mai smentirci!), sono convinta che abbia tutte le carte in regola per diventare la chiave di ricerca umanistica del futuro.
Io un precursore? Non esageriamo ora!
Però certo è che non mollo, e che vado fino in fondo.

Allora proviamo a fare un po’ di chiarezza:
Io a settembre tento e VINCO (speriamo!), il dottorato.
Inizio il mio progetto di ricerca (ancora da definire) e, intanto, con la tranquillità di uno stipendio di 1.000 euro per tre anni, ho tutto il tempo per continuare ad esplorare e ad inserirmi nel mio mondo del giornalismo,
partendo proprio con una bella esperienza all’estero,
a Londra,
nella sede della maggiore agenzia di stampa italiana.

E se poi i 1.000 euro non dovessero bastare
(so benissimo quanto sia cara la capitale britannica)
beh...mi arrangerò con qualche lavoretto.

Vi piace come progetto?
A me sì, avoja!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
frase del giorno: LONDRA I'M COMING!

mercoledì 23 aprile 2008

GIORNO 62: io penso positivo perchè..



ore 16:46 postazione:ANSA


Basterebbe poco a volte.
Sarebbe sufficiente guardare le cose con il dovuto distacco per capire che non stiamo vivendo con i fucili puntati addosso (perlomeno non noi, siamo fortunati in questo, anche se non ce ne rendiamo conto).

Prima leggevo, sul blog madre delle mie riflessioni/lamentele, vale a dire La Repubblica degli Stagisti, un post sull'inutilità di buona parte degli stage, e sul "pseudo diritto" dello stagista ad abbandonare la postazione.
Mi ha fatto riflettere.
Nessuna critica, per carità, è sacrosanto il diritto a mollare, quando si capsice che si perde solo tempo.

Ma è proprio questo il punto:




  1. io ho perso tempo qui dentro?
  2. In questi 3 mesi mi sono girata i pollici?
  3. Sono riuscita a ricavarne qualcosa da qui dentro?

  1. NO
  2. NO
  3. SI

Queste le risposte, in rigoroso ordine cronologico.

Perchè ho scritto 138 articoli in questi tre mesi,
capito ragazzi?
138, e non sono pochi.
Alcuni sono lanci, è chiaro,
la maggior parte non superano le 20 righe,
ma c'è anche un cospicuo numero di approfondimenti,
alcuni sono veri e propri barrati, che gli stagisti non potrebbero fare,
e che io invece ho fatto, seppur sotto la supervisione dei miei "superiori".

Ma non è solo questo.
Penso all'umanità che ho trovato,
alle personalità con cui sono venuta in contatto,
all'estrema professionalità di chi mi ha seduto affianco.

Potevano fregarsene di me,
del resto non mi paga nessuno,
e la mia presenza risulta solo su inutili carte.
Invece non l'hanno fatto.
La maggior parte di loro mi è stata vicino,
mi davano da fare del materiale,
aspettavano,
leggevano il mio articolo,
mi chiamavano per correggerlo,
e mi davano indicazioni e preziosi suggerimenti.

In primis mi viene in mente L.,
i suoi comunicati su Giustizia e Polizia Penitenziaria erano dei veri e propri rompicapi per me.
Eppure...
Sono entrata qui dentro che conoscevo a malapena la differenza tra polizia e carabinieri,
esco di qui in grado di sciogliere perfettamente tutti gli acronimi: DAP, SAPPE, OSAPP, UA, e chi più ne ha più ne metta.
Ma soprattutto mi ha arricchito a livello di stile,
l'estrema spigolosità con cui rileggeva i miei lavori:
sbagliavo una, due cose?
Beh lui mi chiamava, mi diceva quali erano i punti che non funzionavano,
e quelli che dovevo mettere più in risalto e poi puff!
Cancellava tutto il mio articolo!
"Tanto sei qui per imparare, rifallo ex-novo seguendo le mie indicazioni".
Io all'inizio rimanevo sbigottita,
avevo impiegato più di un'ora per farlo,
perchè? Perchè vanificava tutto?
Il pezzo era deficitario in due punti?
Bene - pensavo io - interveniamo solo su quelli.
Ed era tanto il malessere, specialmente all'inizio.
La consideravo una mancanza di rispetto nei miei confronti.
Va bene che sono una stagista, ma che diritto ha di ridicolizzarmi così?
Non riuscivo a capire.
C'è voluto del tempo, mesi, per farlo.
Ed ora riesco a vedere il tutto con la giusta obiettività,
e capisco che è stato utilissimo il lavoro che mi ha fatto fare,
mi ha permesso di analizzare il testo,
di riconoscere - a prima vista ora - ciò che è più rilevante e ciò che, viceversa, può benissimo essere omesso.
Ma soprattutto a livello strutturale:
ho capito di come a volte basta cambiare l'ordine delle informazioni per rendere un articolo migliore, più leggibile, più efficace.
Ed io non posso che ringraziare lui per tutto questo.

Ma anche gli altri hanno contribuito,
con i loro consigli,
ad ingigantire il mio bagaglio.
Del resto non è da tutti la possibilità di stare a contatto con giornalisti così rilevante.
In questo momento, ad esempio, c'è M. che, davanti a me,
sta seguendo gli sviluppi del caso di Meredith, la studentessa inglese uccisa a Perugia il 2 novembre scorso.
Al momento tutta Italia ignora che sono emersi dei nuovi elementi dalle testimonianze di Rudy.
M. è stato due ore incollato al telefono
ora sta scrivendo, silenziosamente, e tra poco il suo lancio sarà in onda.
E tutti i tg, questa sera, faranno un servizio sull'omicidio di Perugia,
e sui giornali, domani, appariranno svariati approfondimenti.
E tutto è partito da M.
ed M. è seduto di fronte a me, e che onore ragazzi.

No non ho perso tempo qui, in questi tre mesi.
E' vero, non avrò guadagnato neanche un euro,
però il bagaglio che mi ha lasciato questo luogo
per la mia formazione beh...è impagabile.





frase del giorno: OGGI PENSO POSITIVO

lunedì 21 aprile 2008

GIORNO 60: last week

ore 18:04 postazione: ANSA

Continua la mia fase di apatia anzi,
si acutizza sempre più con il passare dei giorni.

Eppure ora non posso fare a meno del conto alla rovescia: siamo a meno 7 ufficialmente, ma meno 4 in concreto, visto che venerdì prossimo è festa nazionale, ed io non "lavoro".

Le mie energie qua dentro sono esaurite,
me ne rendo conto,
e non serve che loro tentano di inserirmi, di rendermi partecipe, di affidarmi servizi anche di una certa importanza.
No, non serve a nulla, lo so.

Oggi alla pausa pranzo sono andata alla Feltrinelli di Galleria Colonna per consegnare il mio curriculum, ma mi hanno risposto che non li prendono più, e che devo inviarlo alla sede di Milano.
Così ho attuato il piano B e sono andata alla Mondadori, sita nella viuzza che collega l'Ansa a Fontana di Trevi. Lì la ragazza è stata molto gentile, ha preso il curriculum mettendolo in una cartellina e me lo ha anche spillato.
Non so perchè l'ho fatto,
a me non piacerebbe lavorare nè alla Feltrinelli nè alla Mondadori, nè in alcun altra libreria, a scapito forse del mio titolo di studi.

Il punto è che io voglio scrivere, scrivere, scrivere.
Ma non voglio farlo più come sport, bensì come lavoro, vale a dire che voglio essere pagata per farlo perchè io, fino a prova contraria, sto offrendo un servizio, che sia Ansa o C.L. poco conto, ed è giusto, E' GIUSTO', che mi smetti un tornaconto.
E c'era quel tale Marx, che parlava di teoria di plusvalore, e diceva che se tra prodotto iniziato e prodotto finito passano delle modifiche, beh quel qualcuno che si è reso responsabile di quelle "variazioni di stato" deve essere rimborsato. E quel qualcuno sono io.
Io devo essere rimborsata.
Perchè mi impegno cavolo,
perchè lavoro sette giorni su sette dalla mattina alla sera,
sabati e domeniche incluse,
ed i "brava", "complimenti", "scrivi molto bene", "ce l'hai nel sangue questo mestiere" non mi bastano più, anzi mi feriscono, e neanche potete immaginare quanto.

Sarebbe tutto più semplice se non mi sentissi portata per questo mestiere,
se fossi circondata da indifferenza nei miei confronti,
e che nessuno si pronunciasse mai sul mio operato.
Ma così non è, ed è questo che mi fa rabbia...

Ad un anno di distanza torno a rivivere la stessa scena:
qualcuno mi porge una caramella ed io allugo la mano per riceverla.
Ne è passato di tempo, di acqua sotto i ponti ed anche il mio status sociale, fino a prova contraria, è lievemente mutato.
Ma non è cambiata la mia testa,
sono stata in grado di ricadere nello stesso errore,
mandando a quel paese gli ammonimenti ricevuti, e confidando solamente in me stessa,
nella mia "pseudo-determinazione".
Già la "pseudo-determinazione", dove mi ha portato stavolta?
Da nessuna parte, anzi, mi ha lasciato più indietro rispetto al punto di partenza.



frase del giorno: BRAVA ROMINA, COMPLIMENTI

giovedì 17 aprile 2008

GIORNO 59: 25 aprile...V2-Day???





ore 18:53 postazione: ANSA

Sempre più le giornate qui stanno assuendo le stesse tonalità, tenui, i contorni si ripetono, inesorabili, di giorno in giorno, ora dopo ora.
E così solo la pausa pranzo diventa il momento più atteso della giornata,
perchè puntualmente incrocio qualche volto noto,
e una chiacchiera tira l'altra, e la monotonia si spezza, almeno per quel breve lasso temporale.

Eppure ho lavorato,
e non mi spettano solo notizie di cronaca bianca perchè, oggi che ad esempio G. non c'è, si sono mossi dalla "stanza che conta" , fogli alla mano, per venire ad assegnarmi lavoro da svolgere.
Si sono svegliati, mi verrebbe quasi da dire, ma tanto, lo so, che è inutile.

Mi sono segnata al V2-Day, in programma il 25 aprile, anzi, lascio qui il banner!



Vday



frase del giorno: LEGGO E RILEGGO LA MAIL DI PAPA'

mercoledì 16 aprile 2008

GIORNO 58: Azzurra...libertà???

ore 19:11 postazione: ANSA


Giornata del cazzeggio.
Non ho fatto neanche una notizia,
dieci minuti fa G. ha detto: "Oh ma c'è pure Romina oggi! Stai laggiù zitta zitta, non ti senti per niente!"
Beh se mi date qualcosa da fare magari mi attivo avrei voluto rispondere, ma ho sorriso.
Perchè neanche loro hanno lavoro in questi giorni, quindi no problem.
E poi, per quanto mi riguarda, ho scritto tutto il giorno,
il resoconto di un incontro-scontro avuto ieri, appena uscita da qui.
Riporto il link, perchè mi sembra giusto:

http://rominavin83.spaces.live.com/?_c11_BlogPart_BlogPart=blogview&_c=BlogPart&partqs=amonth%3d4%26ayear%3d2008

Senza contare che oggi ho fatto molta vita sociale.
Stamattina alle 12.30, ho fatto la mia solita capatina a Palazzo Grazioli prima di venire qui,
e davanti al Commisariato Sevi ho incontrato un amico che non vedevo - per scelta - da molto tempo.
Mi accompagna fino all'Ansa e, davanti a Fontana di Trevi, incrociamo la mia coinquilina.
E poi dicono che Roma è grande, per fortuna!!!
Mi sembrava di essere alla Piazza di Alatri stamattina! :-D

Poi mi è venuta a trovare Maura,
la vecchia stagista,
abbiamo pranzato insieme, un bel Toscano alla faccia dell'Ansa,
e la mia pausa ha superato l'ora oggi,
ma tanto solo alle 19 si sono accorti che c'ero anche io,
quindi...!
Lei mi ha detto che questi dieci giorni non mi passeranno più,
e credo abbia ragione, mi sono proprio stancata di stare qui,
è brutto dirlo ma è così.

frase del giorno: QUANDO - PER SBAGLIO -TI IMBATTI
IN GIANFRANCO, GIANNI E IGNAZIO

martedì 15 aprile 2008

GIORNO 57: stanca di un nuovo giorno



ore 18:26 postazione: ANSA

Sono stanca,
ma non è colpa di Berlusconi.
O meglio, lo zampino ce l'ha messo anche lui, considerato che, oggi, la mattinata è iniziata con un'attesa interminabile alla fermata dell'autobus.
40 minuti ragazzi, e non scherzo. Alle ore 9.45 arriva - finalmente - l'autobus: stile "iena" mi dirigo verso l'autista, "ora gliene dico due" - penso-, ma neanche il tempo di aprire la bocca e lui mi precede: "Io sono in orario, non so il collega prima di me. Oggi comunque è orario festivo".
"Orario festivo?" - chiedo io imbestialita.
"Sì perchè le scuole oggi sono chiuse, per via delle elezioni. Perchè non lo sai?" - mi dice stupito.
Io rimango a bocca aperta: no non lo so, ovvero sì lo so che ci sono le elezioni, non vivo mica su un altro pianeta, ma non credevo che queste condizionassero anche i mezzi pubblici.
Perchè poi, scusate, la domanda sorge spontanea: Ma a Roma solo gli autobus per spostarci li usiamo solo io e i bambini delle elementari e medie, ancora troppo piccoli per il motorino?
Mah... misteri di cui chiederò di illuminarmi al Cavaliere.

Comunque non è stato questo episodio "mattutino" a caratterizzare il mio stato d'animo...
è che, anche se mi fa male ammetterlo,
ho perso l'entusiasmo di stare qui dentro.

Mancano 11 giorni alla fine del mio stage,
e non sono io a tenere il conto alla rovescia,
bensì il mio account su questa maledetta postazione,
che come messaggio iniziale mi fa apparire, da una settimana a questa parte:

Mancano "tot" giorni alla scadenza della tua password. Vuoi cambiarla adesso?
SI NO

E io imperterrita clicco no, no, no.
Perchè non serve, perchè tanto vado via,
almeno adesso, almeno fra due settimane,
e Dio solo sa, poi, come andrà finire.

Questa mancanza di prospettiva,
la consapevolezza che non sarà un lancio azzeccato, oggi o domani, a far cambiare il mio status.
E non ne vale la pena di investire tempo, energie, risorse, ma soprattutto PASSIONE, in un qualcosa che non avrà seguito.

So che da adesso i "grilli parlanti" faranno a gara:
"Io te l'avevo detto?" , "Che l'hai fatto a fare?", "Cosa ti aspettavi?",
"Perchè perchè perchè perchè perchè

...basta così.
Avevate ragione, ok? E ora? Cosa devo fare? Baciarvi le mani?
No grazie.




frase del giorno: TI AGGIORNO SE CI SONO NEWS...