lunedì 28 aprile 2008

GIORNO 64: capolinea. L'alba di un nuovo giorno?



ore 15:13 postazione: ANSA

Sono in anticipo sui tempi di scrittura,
ma oggi ne ho di carne da mettere sulla brace, quindi tanto vale iniziare.

E' ufficialmente il mio ultimo giorno qui,
e mi fa strano, tremendamente strano.
Il vortice di energia vitale ha perso la sua intesità e forza d'imporsi,
i suoi ultimi tentativi di risucchio sono svaniti con il weekend,
con il mare,
con quei granelli di sabbia sottili sottili,
con quell'acqua di un azzurro mai visto prima.
Ma anche con quel vento, le sue folate,
che di tanto in tanto provocavano dei brividi di freddo,
quasi ti volessero riportare sulla terraferma,
a dire: "Siamo ancora al 25 Aprile, ce ne vuole per l'estate, non ti illudere".

Esatto non ti illudere,
ma chi si illude più del resto?
No, non io.

Alle ore 13:25 nella redazione quasi completamente vuota fa il suo ingresso un ragazzo.
Un caschetto un po' spettinato,
maglioncino scozzese di lana leggera (lui sì che ha capito come funzionano le stagioni)
camicia celestina sotto,
pantaloni casual, bianchi, e scarpe..boh, non le ho viste.

Lo accompagna la caporedattrice
"Lui è il nuovo stagista" dice lei, e lui si presenta.
Non ricordo neanche il suo nome
(anzi si chiama Gabriele, lo ha ripetuto proprio in questo momento ad A. appena arrivata).
So solo che si tratta del suo primo stage,
che studia alla LUMSA e che potrà venire qua
solo riuscendo a coinciliare gli orari delle lezioni.

Il suo biglietto da visita è questo, più o meno.
Devo ammettere che mi sta antipatico,
ci siamo stretti la mano, nulla più,
eppure non mi ha fatto una bella impressione.
Boh, sarà che dall'aspetto incarna in pieno il figlio di papà,
all'università solo per hobby,
tanto la carriera, lui, già ce l'ha assicurata.
Magari proprio qui dentro, chi lo sa.

Quel che vedo è che, poco fa,
ha inviato in hold la sua prima notizia,
G. ha impiegato più di mezzora a sistemarla
(al mio lancio d'esordio invece ricordo che intervenne solo sul titolo).

Questo si chiama ROSICARE Romina mia, possibile che non te ne rendi conto?
Continua a ripetermi il mio grillo parlante,
esortandomi a interloquire, ad avvicinarmi,
ad aiutarlo
"Puoi scambiarti qualche informazione con Romina, che ti dirà chi è buono e chi è cattivo " , gli ha appena detto G.
Ma io faccio orecchie da mercante,
non ne ho voglia, che ci posso fare?

Sono più di tre settimane che sto qui sola come un cane,
da quando è andata via Maura la situazione per me è degenerata,
e di giorno in giorno ho assunto sempre più i connotati dell'invisibilità.
Non poteva venire prima questo qui?
Non poteva iniziare lo stage quindici giorni fa?
Ci saremmo fatti compagnia,
gli avrei dato dei suggerimenti,
gli avrei svelato i pettegolezzi che circolano su queste quattro mura,
lo avrei sottoposto a una sorta di rito di iniziazione insomma.

E invece no,
io lasciata alla mercè di me stessa in questo ultimo mese,
ed ora arriva lui,
bello e spavaldo,
ed io dovrei lasciargli il timone,
e istruirlo, in un solo giorno.

E l'hanno messo dall'altra parte della stanza,
mentre c'era un pc libero vicino a me...
non sono io asociale,
è lui capitato il giorno sbagliato nella postazione sbagliata.
Comunque ho appena visto le sue scarpe:
ultimo modello delle Nike, bianche e argento,
calzini blu abbinati col maglioncino,
altro che mocassino tipo figlio di papà.

Mi sto addolcendo poco a poco,
magari tra un po' lo invito a prendere un caffè,
del resto non è mica colpa sua questa situazione.
Stagista che finisce stagista che arriva,
questa è la regola,
e non l'abbiamo decisa nè io nè lui.

Ci speravo di rimanere qui dentro?
Aspiravo a un contratto di collaborazione, seppur a 500 euro al mese?
Inutile che mi prenda in giro da sola.
La risposta è sì, sì.

Solo che ho visto quali sono i meccanismi che fanno muovere questa macchina,
ed io non sono pronta.
E' così.

E non parlo solo del calcio in culo,
di quella raccomandazione che se non ce l'hai avoja a scrive, non ci sarà mai posto per te.
No, non è solo questo,
e devo avere la lucidità di riconoscerlo.
Questa redazione è composta da tutti GIORNALISTI dai 40anni in su,
e non è un caso se sono i veterani a farla da padrone,
e non le giovani leve.
Loro hanno una parolina in più rispetto a noi: esperienza.
Ed è proprio quella che a me manca.
Che poi è vero che io sto al giornale da oltre diciotto mesi,
che ho già fatto uno stage qui dentro, l'anno scorso,
che sono laureata e a settembre inizierò il dottorato.
Tutto vero.
Ma altrettanto vero è che non ho le basi giuridiche e politiche
per fare questo mestiere.
So a grandi linee come si forma il Parlamento,
non riesco ad associare il nome di un politico al suo partito
(e il continuo cambiare sponda di questi signori non aiuta a far chiarezza nella mia mente),
conosco la realtà dell'Afghanistan solo grazie a qualche reportage sull'Europeo,
o dagli affreschi che vengono fuori dal Cacciatore degli Aquiloni.

A cosa aspiro?
A un posto fisso all'Ansa!
No cara Romina

"Hai bisogno di esperienza, la farai, però partendo dal gradino più piccolo, che non è quello dell'Ansa. Lì non ci si arriva con una tesi sugli sms" : è quanto mi scrisse, un anno fa, un ex collega da me molto stimato.
A 365 giorni di distanza le sue parole continuano ad essere estremamente vere, attuali.
Ma forse non sono loro ad avere questo potere,
semplicemente sono io che sono ricaduta per l'ennesima volta nella stessa trappola,
malgrado gli ammonimenti ricevuti,
malgrado i vani tentativi di varie persone ad aprirmi gli occhi.

Ma nessun rammarico,
basta con questo tono sconfitto.
Se c'è un difetto che ho, è l'ambizione,
vale a dire la mia pretesa di arrivare subito, su una scrivania che conta,
con un contratto pesante,
pretendendo un cognome che evoca altro,
e che in realtà, finora, non rievoca proprio nulla a me familiare.
Ed è dettata dall'ambizione la mia frustazione in questo momento,
dalla consapevolezza di valere qualcosa in questo mondo,
ma nel non riuscire ad esprimerlo,
anzi, ad IMPRIMERLO da qualche parte.

Eppure mi è servita questa esperienza,
lo so che mi ha formato e mi ha fatto vedere le cose da una prospettiva diversa.
Ora non resta che applicare gli insegnamenti ricevuti qui dentro,
da un'altra parte però,
in una redazione più piccola,
sicuramente più ridimensionata,
ma altrettanto importante per la mia crescita.

Ragazzi non cercate di venire dietro ai miei pensieri,
è inutile.
Sono nel ben mezzo di un flusso di coscienza,
e anche se le virgole continuo a metterle (a differenza di Ann!!!!!)
i pensieri sono sconnessi tra loro.
Riportati nudi e crudi qui,
nell'istante stesso in cui mi si manifestano,
e senza alcun tentativo di sistematizzazione.

Ed è tantissimo,
urca quanto ho scritto!
Ma tanto è l'ultima volta
che vi stresso con i miei pensieri-lamenti.
Lo stage finisce,
va a riposo anche il diario della stagista.

Magari chissà,
tra qualche tempo troverò il modo per intervenire di nuovo su questo spazio,
d'altronde sono in attesa di varie risposte,
devo solo - una volta tanto - fare un respiro, rilassarmi e aspettare,
finendola con questa mia folle corsa.
Ed allora sì,
appuntamento non ancora meglio identificato,
appena si saranno definiti i contorni della mia nuova avventura,
che sia una redazione, ugualmente ambiziosa, ma circoscritta all'ambito locale,
oppure l'altra, più ridotta, che mi sta facendo da mamma,
o ancora qualcosa apparentemente più distante dai miei interessi,
ma ugualmente stimolante,
o infine quel salto nel vuoto alla ricerca del connubio tra parole e numeri
beh...cari miei, ai posteri la sentenza.





Io, al momento, mi allontano,con un sorriso.

Vado a prendere un gelato,

alla mia gelateria preferita vicino al Phanteon,

in compagnia di una amicale-fraterna persona.

A lei il compito - quotidiano - di assistermi,

e a me il compito - altrettanto quotidiano - di assisterla.

Ma ci capiamo, o sì che ci capiamo! Un bel gelato, granita, quello che sia, e passa tutto! :-D

E infine un saluto,

ai miei pochi, ma affezionati, lettori.

Questo blog è nato per non essere pubblicizzato, volontariamente, del resto perchè mai leggere ogni giorno le pippe mentali di una non meglio nota "Stagista", che scrive dalla sua postazione: ANSA?

Voi l'avete fatto, e vi ringrazio, rimandandomi al mio blog per eccellenza, quello ufficiale:

http://rominavin83.spaces.live.com/

per eventuali scoop. Per una giornalista, del resto, le notizie non mancano mai.

ore 18:22. la stagista Romina abbandona la sua postazione...ANSA

frase del giorno: LUI E' GABRIELE, IL NUOVO STAGISTA. BENVENUTO!


10 commenti:

consumazioneobbligatoria ha detto...

so come ci si sente. non mollare.

Anonimo ha detto...

Per una porta che si chiude...
Dai RoRo, la tua tenacia ed il tuo talento saranno notati presto. Non demordere
Gio

Anonimo ha detto...

cara romina
adesso che finalmente non hai scuse dietro cui nasconderti e che finalmente hai visto che la porta dell'ansa si è chiusa dietro le tue spalle senza che nessuno ti richiamasse, adesso forse è il caso di fare chiarezza nella tua testa.
dici di voler fare la giornalista, ma a ottobre vuoi iniziare un inutile dottorato in linguistica. mi sembri una che spreca troppe energie: chi vuole fare il giornalista si concentra solo e soltanto su quello.
ma il fatto è che leggendo quello che scrivi non sembri molto matura, ne è prova il fatto che dici di fare il dottorato ma NON HAI ANCORA PASSATO L'ESAME!
poi dici di voler andare all'ansa di londra, bene. ma un consiglio: andarci da laureata semisconosciuta non ti servirà, anzi. se proprio vuoi fare questo mestiere allora fai un master di giornalismo, e presentati a londra durante l'estate per uno stage riconosciuto dall'Ordine con in tasca un tesserino da praticante.

oppure anche quella volta, dopo i tuoi bravi tre mesi di stage in cui avrai fatto BEN (???) 138 articoli (oddio, ma stai ancora a contarli?! brutto segno...) la porta alla tue spalle si chiuderà di nuovo.
e così sarà nei secoli dei secoli.

dici che i giornalisti dell'ansa hanno una cosa più di te, cioè l'esperienza.
ma non è solo quella a mancarti: ti manca anche il titolo, perchè essere pubblicisti non serve assolutamente a niente, ti assicuro.

quindi pensa a diventare professionista, fai un master riconosciuto dall'ordine invece che un inutile dottorato in linguistica.

e, SOPRATTUTTO, studia un po' di diritto costituzionale e impara i nomi dei politici.
è pazzesco che una che dica di voler fare la giornalista non li conosca a menadito uno per uno!!!

RoRo ha detto...

come esordire? difficile.
Mi hai sputato addosso tutto ciò che hai appreso di me da questo pseudo-diario, e certo non c'è nulla di positivo.

Purtroppo però, cara mia, devo confessarti che non mi riconosco in quello che dici, e cercherò di argomentartelo, ora, se hai un po’ di pazienza.

Parli di "inutile dottorato in linguistica", beh, penso che il dramma del giornalismo italiano sia proprio questo, ovvero che la maggior parte di voi - GIORNALISTI PROFESSIONISTI - a malapena conoscete il significato di questa parola, limitandovi a considerarla un'inutile perdita di tempo.
Ma - vi chiedo io - avete mai pensato che le vostre idee si imprimono sulla carta proprio attraverso questo medium, vale a dire la LINGUA? E che forse conoscere, indagare un po’ sulla sua natura vi permetterebbe anche di usarla meglio?
Non è una perdita di tempo per me, anche perché penso a un progetto di ricerca che riguardi proprio la lingua dei giornali. Del resto già, nella mia tesi triennale –ormai tre anni fa – feci una tesi sugli sms dell’Ansa, nella specialistica ho indagato sul linguaggio dell’economia (materia che conosco ancor meno del diritto costituzionale, se può interessarti). Applicare quanto studio al mio modo di scrivere: è ciò che tento di fare, sempre, e in ogni campo.
Poi dici che parlo di dottorato senza averlo vinto, beh! Evidentemente confido nei miei mezzi, so di conoscere questa materia abbastanza bene, del resto il mio maestro è stato Tullio De Mauro, che forse tu non conoscerai, o forse sì, perché è stato Ministro della Pubblica Istruzione, nel 2000, nonché fratello del celebre Mauro. Però è molto altro ancora Tullio De Mauro, fidati…

Tu mi consigli un master in giornalismo, come pure, qualche tempo fa, mi avevi consigliato la scuola di giornalismo. Ora ti chiedo: hai idea di quanto costino questi corsi? Ti sfiora la mente, anche solo lontanamente, il pensiero che forse non tutti possano permetterseli? E poi, pur volendo, ne varrebbe la pena?
Un master in giornalismo cosa mi darebbe? Al massimo la possibilità di fare uno stage in qualche sede prestigiosa, e cosa c’è di più prestigioso dell’Ansa? No no, io lì già ci sono arrivata, e senza versare soldi a qualcuno, semplicemente facendo una tesi sugli sms dell’Ansa, tre lontani anni fa…
Per quanto riguarda poi la scuola di giornalismo beh, quella lo so che apre molte strade, ne sono perfettamente consapevole, però so anche che ha una retta per me proibitiva al momento. Ma non l’ho abbandonata come possibilità, anzi. Se riesco a vincere il dottorato avrei uno stipendio fisso di mille euro, e a quel punto potrei anche pensarci seriamente ad entrare in una scuola di giornalismo.
Lo so che sarà dura fare le due cose insieme, ma a me non mi spaventa ciò, sono disposta a fare dei sacrifici pur di ottenere quello che voglio. Già appunto. Perché secondo te io non ho le idee chiare sulla mia vita: beh no cara mia, anche in questo caso hai capito male. Io lo so quello che voglio: voglio scrivere e voglio studiare la lingua, per poter scrivere sempre meglio. Si tratta di due strade che, da sole, non mi consentirebbero di arrivare alla fine del mese ma, forse, insieme sì, riuscirei a sbarcare il lunario.

Infine capitolo politica: ti do atto che è intollerabile la mia ignoranza, ma purtroppo mi sono sempre imposta di stare lontano da questo mondo, perché non mi ha mai ispirato. E poi, utopicamente parlando, sono cresciuta con un’idea di giornalismo che esulasse dalla politica, e so di aver sbagliato, in questo, basta pensare al fatto che i giornali “campano” solo grazie ai finanziamenti statali... Ma mi sto mettendo in carreggiata, anche perché, passo molto tempo davanti Palazzo Chigi, e sto iniziando a familiarizzare con le facce che entrano e escono da quel posto (ora poi, che saranno tutte nuove, sarà ancora più istruttivo per me). E poi, appena quattro giorni fa, ho intervistato la Mussolini sotto al Campidoglio.
Insomma, piano piano mi istruisco.
Infine capitolo diritto costituzionale: è vero, non ho mai incrociato questa materia nel mio percorso di studi, ma anche qui rimedierò a breve. Lo studierò perché devo fare l’esame per prendere quel tesserino da pubblicista che non mi servirà a niente come dici tu, del resto ormai cani e porci sono giornalisti pubblicisti,. E’ pubblicista anche Paolo Fox, quello che fa l’oroscopo su Latte&Miele, ed anche Gianni Alemanno, hai presente? Lo squadrista che ora si affaccia dalla finestra del Campidoglio dicendo: “Sarò il sindaco di tutti i Romani”.

Concludo con un inciso.
Ho finito lo stage all’Ansa lunedì, martedì mattina ero già al mio giornale, nell’ufficio del direttore, e gli ho proposto un’inchiesta sul pericolo, in molte zone della capitale, rappresentato dall’amianto sui tetti delle case. Lui ha mostrato interesse per l’argomento, e mi ha dato carta bianca.
Ho raccolto moltissimo materiale, denuncie di condomini, normative di legge, foto che testimoniano il problema (amianto anche sui tetti delle scuole) nonché il generale “orecchie da mercante” delle istituzioni.
Sto facendo tutto da sola, sto investendo molto tempo in questa inchiesta, perché mi appassiona e voglio portarla a termine.
E poco importa se non intascherò niente, voglio che il mio articolo faccia smuovere le coscienze: è questa la mia ricompensa.
Perché non sono una che si limita a contarli gli articoli, io…

Anonimo ha detto...

solo 2 piccoli appunti:
1) la scuola di giornalismo e il master in giornalismo sono la stessa cosa, ormai da anni.
perchè prima per accedere alla scuola non serviva la laurea, mentre ora è obbligatoria: si è quindi trasformata in un master universitario. (tralascio il fatto che non siano utili, lo sono eccome...)
sul fattore prezzo, sono d'accordo con te: costano tanto. ma sono un buon investimento per il futuro e una corsia preferenziale per avere un contratto. ricordati: i collaboratori restano collaboratori a vita; i praticanti delle scuole vengono assunti.
2) per diventare pubblicista non c'è nessun esame da sostenere!!!!
basta consegnare la documentazione degli articoli scritti e dei pagamenti ricevuti. quindi puoi non studiare diritto, anche se ti consiglio lo stesso di farlo.
3) i master in giornalismo sono inconciliabili con un dottorato, vale a dire che non si possono fare contenporaneamente. quindi dovresti fare la scuola tra 4 anni, dopo il dottorato, il che significa finirla tra 6...
4) so chi è de mauro
5) come dici tu, senza scuola di giornalismo sei comunque riuscita a fare uno stage all'ansa. ok. ma mi pare che la cosa sia finita lì...e non perchè non sei brava: ho tanti colleghi che sono stati presi come collaboratori pur essendo delle capre, e sai perchè? perchè sono professionisti e vengono dalle scuole. è la dura realtà, purtroppo.
il mio, quindi, era solo un consiglio spassionato, detto da una che ha vissuto e visto tutte queste cose...

buona fortuna

Anonimo ha detto...

ULTIMO CONSIGLIO:
MAI - e dico MAI - dire agli altri (di persona o via internet) l'argomento dell'inchiesta a cui stai lavorando!!
è la prima lezione di giornalismo che ti insegnano a scuola!

rischi che qualcuno ti freghi l'idea!

ciao

RoRo ha detto...

@1- C'è un problema di denominazioni. Però sono nati molti master, che esulano dalla scuola, e che riguardano il giornalismo. Da quelli sto alla larga.

@2- Nel LAZIO per diventare pubblicisti c'è bisogno dell'esame, hanno messo questa regola da ottobre per evitare il boom di iscrizioni.

@ULTIMO CONSIGLIO - Normalmente non svelo i miei articoli. Ma qui si tratta di un problema di pubblica sicurezza quindi, se qualcuno mi rubasse l'idea ed approfondisse l'argomento beh...AVANTI POPOLO, io sono contenta. Più se ne parla meglio è.
Penso a un giornalismo che smuova le coscienze, non disposto a seminare mine pur di accaparrarsi un'esclusiva!
Collaborazione una volta tanto, non competizione.

E poi io a scuola di giornalismo non ci sono andata, ignoro quali possano essere gli argomenti delle lezioni... :-D

Anonimo ha detto...

chiedo venia, non sapevo che a roma addirittura avessero messo un esame!
per quanto riguarda i master, io ovviamente te ne consigliavo uno convenzionato con l'ordine (sono 21 in italia, di cui 3 a roma).
so che sono cari, ma per i più meritevoli ci sono le borse di studio.

a parte la polemica, comunque, il mio è davvero un consiglio spassionato: visto che la gavetta è lunga è meglio cominciarla subito (quella da professionista, intendo)...per questo ti sconsigliavo di "perdere" 3 anni con il dottorato...

sull'idea di giornalismo "sociale" sono d'accordo, ma è un discorso che vale fino a quando non diventa il tuo LAVORO!
se ti serve per mangiare è diverso, perchè se un altra testata ti ruba la notizia e il tuo direttore non te la fa più pubblicare perchè ormai è "bruciata" tu perdi i soldi che avresti gudagnato con quell'inchiesta...e se con quei soldi ci vivi è un bel problema!

ma il problema più grosso è che i collaboratori (come te) sono sottopagati e che probabilmente
con i soldi che il tuo editore ti dà non ci paghi neanche il telefonino...
è davvero vergognoso, l'ordine dovrebbe far applicare il tariffario nzionale!

RoRo ha detto...

Ma quali soldi!!!!

Il mio editore mi "paga" solo le ricevute, versa i contributi per la mia pratica, in tasca non mi entra nulla :-(

Anonimo ha detto...

oddio, speravo che non esistessero più questi editori-sciacalli!
è pazzesco, e purtroppo mi rendo conto che tu non hai alcun potere quindi o accetti questo compromesso (io lo chiamerei RICATTO) o dici addio al tuo tesserino...

anche per questo, a suo tempo, feci la scelta della Scuola: pensai "se mi devo far sfruttare gratis da un editore tanto vale impiegare tempo e soldi in modo migliore". e così i soldi che avrei speso per produrre inchieste di tasca mia (telefono, benzina, sbattimento, internet, carta) li ho investiti nella scuola.

credo ne sia valsa la pena...nei due anni in cui avrei potuto diventare pubblcista sono invece diventata professionista.
E i soldi spesi ti assicuro che non li rimpiango.

ma scusa, hai provato almeno a chiedere un rimborso spese all'editore?! non può sfruttarti così!