mercoledì 23 aprile 2008

GIORNO 62: io penso positivo perchè..



ore 16:46 postazione:ANSA


Basterebbe poco a volte.
Sarebbe sufficiente guardare le cose con il dovuto distacco per capire che non stiamo vivendo con i fucili puntati addosso (perlomeno non noi, siamo fortunati in questo, anche se non ce ne rendiamo conto).

Prima leggevo, sul blog madre delle mie riflessioni/lamentele, vale a dire La Repubblica degli Stagisti, un post sull'inutilità di buona parte degli stage, e sul "pseudo diritto" dello stagista ad abbandonare la postazione.
Mi ha fatto riflettere.
Nessuna critica, per carità, è sacrosanto il diritto a mollare, quando si capsice che si perde solo tempo.

Ma è proprio questo il punto:




  1. io ho perso tempo qui dentro?
  2. In questi 3 mesi mi sono girata i pollici?
  3. Sono riuscita a ricavarne qualcosa da qui dentro?

  1. NO
  2. NO
  3. SI

Queste le risposte, in rigoroso ordine cronologico.

Perchè ho scritto 138 articoli in questi tre mesi,
capito ragazzi?
138, e non sono pochi.
Alcuni sono lanci, è chiaro,
la maggior parte non superano le 20 righe,
ma c'è anche un cospicuo numero di approfondimenti,
alcuni sono veri e propri barrati, che gli stagisti non potrebbero fare,
e che io invece ho fatto, seppur sotto la supervisione dei miei "superiori".

Ma non è solo questo.
Penso all'umanità che ho trovato,
alle personalità con cui sono venuta in contatto,
all'estrema professionalità di chi mi ha seduto affianco.

Potevano fregarsene di me,
del resto non mi paga nessuno,
e la mia presenza risulta solo su inutili carte.
Invece non l'hanno fatto.
La maggior parte di loro mi è stata vicino,
mi davano da fare del materiale,
aspettavano,
leggevano il mio articolo,
mi chiamavano per correggerlo,
e mi davano indicazioni e preziosi suggerimenti.

In primis mi viene in mente L.,
i suoi comunicati su Giustizia e Polizia Penitenziaria erano dei veri e propri rompicapi per me.
Eppure...
Sono entrata qui dentro che conoscevo a malapena la differenza tra polizia e carabinieri,
esco di qui in grado di sciogliere perfettamente tutti gli acronimi: DAP, SAPPE, OSAPP, UA, e chi più ne ha più ne metta.
Ma soprattutto mi ha arricchito a livello di stile,
l'estrema spigolosità con cui rileggeva i miei lavori:
sbagliavo una, due cose?
Beh lui mi chiamava, mi diceva quali erano i punti che non funzionavano,
e quelli che dovevo mettere più in risalto e poi puff!
Cancellava tutto il mio articolo!
"Tanto sei qui per imparare, rifallo ex-novo seguendo le mie indicazioni".
Io all'inizio rimanevo sbigottita,
avevo impiegato più di un'ora per farlo,
perchè? Perchè vanificava tutto?
Il pezzo era deficitario in due punti?
Bene - pensavo io - interveniamo solo su quelli.
Ed era tanto il malessere, specialmente all'inizio.
La consideravo una mancanza di rispetto nei miei confronti.
Va bene che sono una stagista, ma che diritto ha di ridicolizzarmi così?
Non riuscivo a capire.
C'è voluto del tempo, mesi, per farlo.
Ed ora riesco a vedere il tutto con la giusta obiettività,
e capisco che è stato utilissimo il lavoro che mi ha fatto fare,
mi ha permesso di analizzare il testo,
di riconoscere - a prima vista ora - ciò che è più rilevante e ciò che, viceversa, può benissimo essere omesso.
Ma soprattutto a livello strutturale:
ho capito di come a volte basta cambiare l'ordine delle informazioni per rendere un articolo migliore, più leggibile, più efficace.
Ed io non posso che ringraziare lui per tutto questo.

Ma anche gli altri hanno contribuito,
con i loro consigli,
ad ingigantire il mio bagaglio.
Del resto non è da tutti la possibilità di stare a contatto con giornalisti così rilevante.
In questo momento, ad esempio, c'è M. che, davanti a me,
sta seguendo gli sviluppi del caso di Meredith, la studentessa inglese uccisa a Perugia il 2 novembre scorso.
Al momento tutta Italia ignora che sono emersi dei nuovi elementi dalle testimonianze di Rudy.
M. è stato due ore incollato al telefono
ora sta scrivendo, silenziosamente, e tra poco il suo lancio sarà in onda.
E tutti i tg, questa sera, faranno un servizio sull'omicidio di Perugia,
e sui giornali, domani, appariranno svariati approfondimenti.
E tutto è partito da M.
ed M. è seduto di fronte a me, e che onore ragazzi.

No non ho perso tempo qui, in questi tre mesi.
E' vero, non avrò guadagnato neanche un euro,
però il bagaglio che mi ha lasciato questo luogo
per la mia formazione beh...è impagabile.





frase del giorno: OGGI PENSO POSITIVO

1 commento:

G. Perozzi ha detto...

Ciao,
non ricordo più come sono arrivato a te, ma forse di rimbalzo da un altro blog, incuriosito dal giornalismo. E visto che io sono il giornalista per antonomasia (ricordi il Giorgio Perozzi, cronista di nera de La Nazione??) ti saluto con piacere e ti invito sul mio blog.
Saluti e non cedere, che prima o poi dallo stage farai il salto di qualità? Magari anche grazie a qualche botta di fortuna... che non guasta mai nella vita!
A presto